8. Il disastro della miniera 2 di Ernest: 11 febbraio 1916.
La cittadina di Ernest (non molto lontana da Vintondale) si trova a 4 miglia a nord di Indiana, in Pennsylvania. Nacque nel 1903 in una zona ricca di carbone ad opera della Jefferson & Clearfield Coal & Iron Company (Indiana PA). Le miniere aperte furono 4 e 274 i forni ad alveare per il coke. Inizialmente la cittadina fu detta “un modello di villaggio per minatori” con le sue 156 case, 2 chiese, una scuola ed un centro per tutta la comunità. Le sue miniere non erano considerate particolarmente pericolose e quindi la mattina di venerdì 11 febbraio 1916 iniziò come al solito, senza alcun presentimento di quello che sarebbe accaduto. “Butch” Tortella allora era un piccolo ragazzino e fino a qualche decennio fa ancora viveva a Ernest; ricordava che le prime notizie della tragedia furono portate alla superficie da Jimmy Moody. Nel pomeriggio Jimmy stava riconducendo la sua locomotiva nel ventre della miniera quando scoprì il corpo di un minatore poco distante dall’ingresso. Corse di nuovo in superficie a dare l’allarme. Non suonarono sirene o campane perché l’inevitabile folla che sarebbe accorsa avrebbe reso difficile l’attività di soccorso. L’ora esatta dell’accaduto fu determinata quando si ritrovò un orologio fermo alle 3.20 del pomeriggio.In poco tempo da tutto il distretto minerario arrivarono squadre di soccorso, ma solo alle 4.30 della notte il primo corpo fu recuperato. Ne ritrovarono 26 in condizioni pietose. La maggior parte erano immigrati e di questi i più numerosi erano gli Italiani. Italiano era anche l’ultimo minatore ritrovato dopo la sepoltura degli altri: il nome, storpiato, è Pompia George. Anche lui, come molti altri, evidentemente considerati cattolici, fu sepolto al St. Bernard’s Roman Catholic Cemetery di Indiana. Dodici di loro furono sepolti in una fossa comune.
Quindi fra i morti c’è anche il nostro compaesano Fred Vassanelli (fratello di Giuseppe). Lascia la moglie Assunta Biscardo (la seconda, portata dall’Italia nel 1911, dopo aver perso, giovanissima, la prima, Maria Conati di S. Pietro Incariano), e quattro figli: Geno, figlio di primo letto, Max, Maryann, Ida, Josephine.
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