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DON GIUSEPPE TURRI (1790 – 1863)
Più che con la “sua” storia, di Don Giuseppe Turri si deve parlare delle “sue” date, se vogliamo meglio comprendere e valutare il grandioso lavoro fatto da questo figlio di Bussolengo durante un periodo storico non certo facile visto che comprende (quasi) tutto il periodo risorgimentale italiano.
Nato nel 1790, compiuti gli studi canonici, diventa predicatore senza cura di anime. Viaggia molto in Italia e all'estero.
Nel 1807 riesce a riaprire al culto la chiesa di San Valentino, dichiarandola sussidiaria alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore.
Acquistata dal demanio austriaco la chiesa di San Francesco (1816), inizia una trattativa personale per portare i Redentoristi a Bussolengo. La soluzione positiva va in porto nel 1857.
Nel frattempo il nostro prete riesce a mettere a segno altre due importanti colpi: nel 1853 invita i Figli di Maria Immacolata ad occuparsi della futura casa-ospizio di Bussolengo; nel 1855 i Pavoniani prendono possesso della casa.
L'infaticabile attività di questo Don, si chiude il 3 luglio 1863: ospite dei Padri Redentoristi, muore semi cieco e quasi dimenticato.
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