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LA SEPOLTURA CRISTIANA.
Partendo dalla tesi che pone Cristo quale fondamento della Bibbia e di ogni dottrina facente capo ad essa, per fede il credente accetta Gesù quale Uomo-Dio che ha rivelato la fede cristiana.
Una infarinatura sulla conoscenza di tale materia, che spinge alla riflessione: Cristo è Uomo-Dio? Con un diniego verrebbe fuori che il Vangelo è un prodotto umano; il Cristianesimo non sarebbe una religione rivelata ma una dottrina, frutto di una scuola di pensiero quale è quella di Confucio, di Socrate, di Gandi ecc. ecc..
La religione è un credere, un fidarsi, un affidarsi a Qualcuno che è al di là, che è oltre la realtà rivelando verità lontanissime dal pensiero umano. Il culto dei morti affonda le sue radici in queste verità in quanto i cristiani, vivendo la morte come un passaggio a nuova vita, rifiutano l'usanza della cremazione del corpo, ma inumano i defunti nello stesso modo usato per Gesù Cristo. Fatta eccezione per casi particolarmente gravi (pestilenze, guerre, catastrofi naturali, ...), i morti vengono deposti in fosse scavate nella nuda terra con quello che hanno indosso oppure nudi, eccezion fatta per i benestanti che vengono deposti nei sepolcri avvolti nei loro sontuosi abiti.
Per motivi strettamente legati alla necessità igienica, verso il 1600 inizia l'abitudine di usare la cassa. Nei cimiteri di Bussolengo la cassa appare nella sepoltura di Cristofero Curti, bergamasco, avvenuta il 30 luglio 1746.
A seguire, altra testimonianza-documento sull'utilizzo della cassa la si deve alla sepoltura di Antonio Motta. Il defunto, deposto nel sepolcro familiare costruito all'interno della parrocchia, “nel giorno seguente è stato levato dal sepolchro e riposto in una cassa cattramata con l'ordine della Sanità è stato trasferito alla chiesa di San Vittore e là è tumulato” (19 giugno 1755).
E' da osservare che all'inizio i defunti dei primi cristiani, non possedendo proprie aree cimiteriali, venivano sepolti nelle necropoli dei pagani. In seguito, per differenziarli, questi luoghi di sepoltura vennero distinti in necropoli e cimiteri. I luoghi di sepoltura dei pagani conservarono la loro denominazione, necropoli (città dei morti), mentre quelli destinati ai cristiani, furono indicati con il nome di cimiteri (“dormitori” in quanto, essendo la morte vista come passaggio a nuova vita, il temporaneo sonno (dormitio) non era altro che l'attesa del risveglio). Da qui il rifiuto della tradizione pagana di cremare i corpi; il cristiano alla sua morte deve essere inumato come è stato fatto come Gesù: pulizia del corpo, unzione, sepoltura.
“Tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la Sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna” Cristo che è la Verità, separerà i giusti dagli ingiusti mandando gli uni alla vita eterna, gli altri al supplizio eterno. L'universo sarà trasformato in “cieli nuovi e nuova terra ... non vi sarà più morte, né lutto, né lamento, né affanno”.
In questo nuovo mondo gli eletti, i giusti, i purificati vivranno in eterno faccia a faccia con Dio Sommo Bene e fonte inesauribile di gaudio e di pace. Contrariamente, dei dannati è l'estinzione eterna nella privazione della visione beatifica di Dio.
Il significato religioso di “fine del mondo” non è per nulla legato alle ipotesi scientifiche che la indicano in avvenimenti catastrofici, come nello stesso tempo non è dogma cristiano l'immagine tradizionale del fuoco infernale, desunta dalla Geenna, discarica di Gerusalemme dove ardeva perennemente il fuoco al tempo di Gesù Cristo.